Il Coro Monti del Sole nacque nel 1971 per iniziativa di un gruppo di amici, allora coristi del Coro Mas, legati dalla passione per la montagna ed i suoi canti.
L’ambizione della neonata formazione era tanta, visto che il primo candidato alla direzione fu nientemeno che Paolo Bon, il quale – già molto impegnato con il Coro Monte Cesen – declinò l’invito proponendo il nome di Gianni d’Incà, allora maestro di un gruppo di ragazze della sua Codissago con il quale aveva raggiunto ottimi livelli ed una soddisfacente popolarità.
Ben presto, girando in lungo e in largo la provincia di Belluno, il “gruppo di amici” passò da meno di una decina di persone a quasi una sessantina di elementi, ma il direttore neo eletto non si fece cogliere impreparato: armato della proverbiale determinazione, con una scrematura operata nelle prime prove portò il gruppo ad una quantità di coristi ben più ragionata e gestibile, ma sufficiente per poter partire con entusiasmo. Dopo solo un anno, il battesimo “ufficiale” fu tenuto presso il cinema “La Perla” al Mas di Sedico, in una serata in cui intervenne anche il maestro Bepi De Marzi.
Il maestro d’Incà caratterizzò da subito il repertorio del coro in un ambito prevalentemente popolare e di montagna, ma in un modo originale e distintivo che permise al gruppo di emergere nella coralità bellunese di quel tempo.
Certamente, in quella crescita così rapida fu d’aiuto una certa confidenza con diversi “volti noti” dell’ambiente corale (oltre ai già citati Bon e De Marzi, anche Mino Bordignon, Giorgio Vacchi e Giancarlo Bregani), che portò il coro non solo a distinguersi in numerose rassegne, pure di una certa rilevanza, ma anche verso importanti trasferte, tra cui Belgio, Lussemburgo e Svizzera in visita alle locali comunità bellunesi, la cittadina francese di Lexy poco dopo il suo gemellaggio con Sospirolo, la sede di Radio Capodistria, il Moulin Rouge di Parigi e perfino a Roma, al cospetto del Cardinal Luciani poco prima della sua proclamazione a Papa.
Il ventennale fu festeggiato sotto la guida del maestro don Sandro Capraro, che subentrò nel 1990 a d’Incà per motivi di salute e incontrò il coro in un momento non facile della sua vita. Non senza difficoltà, don Sandro seppe proseguire la strada intrapresa dal suo predecessore, mantenendo il repertorio già in essere ma introducendo anche nuovi canti frutto dell’esperienza con il coro della Brigata Alpina “Cadore”, che era riuscito ad affrancare dall’immagine “militaresca” partecipando a numerosi concerti e trasmissioni televisive, oltre a raccogliere significativi riconoscimenti in concorsi anche di livello internazionale.
La direzione fu però di breve durata: don Sandro rassegnò le sue dimissioni nel 1992, e il coro fu di nuovo costretto a cercarsi un direttore.
Nel 1993, la direzione del coro fu assunta da Paolo Bittante: uomo prima che maestro, ricco di idee e sentimenti e in grado di trarre da ogni canzone il significato più profondo, regalandole un’anima e una nuova espressione.
Già direttore dei cori Monte Alben di Lodi e ICAT di Treviglio, Bittante si affermò in provincia di Belluno guidando un coro misto, il Visbell Group, che seppe da subito distinguersi per originalità e stile interpretativo: fu proprio questa ventata di vitalità ad incoraggiare il coro a proseguire con rinnovato entusiasmo le sue attività, riuscendo ancora una volta a contraddistinguersi nella scena provinciale.
Rapito da una morte improvvisa e prematura, Bittante interruppe il suo cammino con il coro dopo solo due anni di direzione, lasciando un grande ed incolmabile vuoto.
La scelta del successore non fu facile: occorreva per forza continuare il cammino appena iniziato, per non sconvolgere ancora una volta quei fragili equilibri così faticosamente ricomposti. Fu così che, per trovare un nuovo direttore, si guardò in seno al gruppo: l’oneroso compito toccò all’allora giovane corista Luca Lotto, che peraltro si stava già “facendo le ossa” sotto la guida dei suoi due predecessori.
La scelta si rivelò vincente: il coro accettò la nuova direzione di buon grado e senza particolare scompiglio, ricominciando il proprio cammino verso il successo e la meritata risposta del pubblico. Il repertorio, pur restando prevalentemente popolare, si arricchì via via di nuove e mai banali armonizzazioni, includendo brani di autori come Dante Conrero, Marco Maiero, Giorgio Susana e Mario Lanaro.
Il coro, che continua ad incontrarsi due volte alla settimana per le prove al Mas di Sedico, è costantemente impegnato in concerti sia in provincia che fuori: non mancano i pomeriggi passati con gli ospiti delle case di riposo e delle RSA, come pure varie rassegne corali del Nord Italia ed altre trasferte più impegnative verso destinazioni come Sardegna, Catalogna, Austria e Francia, oltre all’importante esperienza vissuta tra Argentina e Perù nel 2008.
Da qualche anno, il coro è inoltre impegnato nell’organizzazione di due rassegne: la prima si svolge a fine giugno a Sospirolo, nell’ambito delle celebrazioni per i Santi Pietro e Paolo, mentre la seconda – volta a ricordare e celebrare i maestri e i coristi prematuramente scomparsi, si tiene il primo sabato di dicembre a Sedico, e ospita cori provenienti da tutta Italia.